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Federica Garaffa e Marina Calvaresi protagoniste della giornata di martedì 13 aprile

LA CONFCOMMERCIO DI LIVORNO A FIRENZE E ROMA PER LE RIAPERTURE

Una nutrita delegazione di imprenditori di Confcommercio provinciale ha partecipato alla manifestazione regionale a Firenze sotto la prefettura.
La presidente provinciale dei pubblici esercizi Federica Garaffa Cristiani ha invece preso parte all'assemblea nazionale Fipe a Roma.

Tutta la provincia di Livorno è stata protagonista della giornata di protesta del terziario organizzata dai diversi livelli Confcommercio. A Firenze una nutrita rappresentanza delle categorie del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni è convogliata sotto la prefettura, convocata dalla Confcommercio Toscana per chiedere al governo di dare finalmente una data certa per le riaperture. I referenti delle diverse associazioni provinciali hanno parlato dal palco tenuto dalla presidente e dal direttore regionali Anna Lapini e Franco Marinoni.
Per la Confcommercio di Livorno ha parlato Marina Calvaresi, titolare del Bar Sole, con un intervento accorato in favore di una programmazione seria, protocolli condivisi, rispetto per le imprese e a ribadire il diritto degli imprenditori all'esercizio delle attività.
Sono stati molto notati i grandi striscioni degli ambulanti di Fiva Confcommercio Livorno e di Confsport Livorno. Quelle delle palestre e delle discoteche, insieme alle guide turistiche, sono tra le attività che più hanno sofferto, con ormai un anno di lockdown, miseri ristori e prospettive incerte.
Marina Calvaresi, che è salita dal prefetto a consegnare le richieste degli imprenditori dichiara: "Siamo piccoli, il valore delle nostre imprese risiede nel lavoro delle mani, nostre e dei nostri dipendenti. Abbiamo bisogno di aprire, abbiamo bisogno di una data".
Federico Pieragnoli, direttore provinciale della Confcommercio, dichiara "come ha affermato anche la presidente regionale Lapini, gli imprenditori non vogliono stare in strada, queste proteste fanno male anche a loro, abituati a lavorare sempre. Ma è necessario perché si sentono vittime inascoltate di un sistema che inutilmente li vessa".

Oltre a quella di Firenze ha avuto luogo anche una manifestazione nazionale, l'assemblea pubblica File, a cui ha partecipato per Livorno Federica Garaffa Cristiani, presidente Pubblici Esercizi Confcommercio Livorno e titolare della famosa pasticceria.
"È stata un'assemblea sindacale densa di contenuti, molto corretta e rispettosa delle norme anti contagio" ha riferito Garaffa, "in linea con la nostra professionalità e con la serietà con cui abbiamo affrontato un terribile 2020 e un 2021 ancora peggiore. Non possiamo più aspettare, il governo deve ascoltarci".

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Gli imprenditori allineano i furgoni, aprono le tende e installano i banchi in segno di protesta

LIVORNO. MANIFESTAZIONE DEGLI AMBULANTI AL MERCATINO DI VIA ALLENDE

 

"Le adesioni sono state moltissime, ma abbiamo voluto limitare solo a via Allende, e quindi a 100 banchi, la manifestazione, in modo da non creare disagi alla cittadinanza". Marco Mainardi, responsabile livornese degli ambulanti Fiva Confcommercio Livorno espone la portata e le motivazioni della protesta che ha avuto luogo al posto del tradizionale mercatino del venerdì.

"Le richieste delle associazioni sono semplici e comprensibili: chiediamo che i mercati possano lavorare, in quanto è proprio all'aperto che il rischio di contagio è minore; chiediamo la moratoria per il 2020 della regolarità contributiva (DURC) al fine di completare la procedura di rinnovo delle licenze; chiediamo un anno bianco per tasse e tributi locali e nazionali, in modo che le imprese siano in grado di ripartire".

"La prima necessità per gli ambulanti, come per tutte le altre imprese - dichiarano all'unisono le due associazioni - è ricominciare a lavorare a ritmo regolare, ma per tamponare il drastico taglio dei ricavi nei nostri bilanci, dovuti anche ai ritardi nella campagna di vaccinazione, occorre darci respiro all'interno delle limitazioni imposte dai protocolli. Protocolli anti contagio che abbiamo sempre rispettato e che continueremo a rispettare nell'interesse di clienti, collaboratori e comunità. Ma pretendiamo il rispetto e l'attenzione delle istituzioni, ecco perché siamo qui".

Alle 12:00 Marco Mainardi e il presidente Anva Briguglio sono stati ricevuti dal prefetto D'Attilio, al quale hanno riportato le richieste del settore e soprattutto hanno puntato sulla necessità che anche in caso di nuove chiusure rosse ai mercati venga garantita la possibilità di restare aperti e poter lavorare.

"Il prefetto ci ha ricevuto cordialmente comprensivo del disagio, della preoccupazione e delle difficoltà estreme in cui versano le nostre imprese. Ci ha assicurato che si farà portavoce presso i livelli sovraordinati delle richieste che gli sono pervenute".

 

 

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COVID-19, BANDI PER NUOVI RISTORI: 25 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE PER LA TOSCANA 

Il primo bando a partire sarà quello destinato all’artigianato artistico, ovvero tutte quelle micro, piccole e piccolissime imprese impegnate nelle lavorazioni più disparate ma che con le loro botteghe si rivolgono tutte essenzialmente ai turisti ed hanno visto le loro entrate azzerate: domande dal 16 al 30 aprile. 
Poi sarà la volta della filiera della ristorazione: le richieste di partecipazione che potranno essere spedite dal 4 al 18 maggio (due milioni a disposizione dei ristoranti ed altri due per i fornitori).
Il 19 maggio uscirà anche il bando per gli organizzatori di eventi (matrimoni compresi, e dunque anche l’indotto), per le imprese dello svago, gli spettacoli viaggianti e l’attività sportiva: palestre e impianti sportivi, spettacolo viaggiante e itinerante, organizzazione di matrimoni ed eventi (fotografi e fiorai, ad esempio).  
Due, infine, saranno gli interventi rivolti al mondo del turismo ma per l'attivazione di queste due misure si aspetterà la conversione del decreto legge "Sostegni" del 13 marzo. In particolare saranno sei i milioni destinati a taxisti, noleggiatori con conducente, guide ed agenzie di viaggio (verrà data priorità a chi è rimasto escluso dal click day) e 8 milioni e 600 mila euro le risorse rivolte alle strutture ricettive.   
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Sulla destinazione dell'Ex Metropolis serve un incontro urgente per chiarire la destinazione d'uso

BANDO DEL COMUNE PER LE MICRO IMPRESE SOFFERENTI, FONDO DELLA PARROCCHIA. CONFCOMMERCIO CECINA: CI SENTIAMO MENO SOLI

Catia Giannoni, presidente della delegazione cecinese della Confcommercio, interviene su tre temi: il bando comunale in favore delle micro imprese che hanno subito grosse perdite di fatturato a causa della pandemia e delle restrizioni governative e locali, l'aiuto messo a disposizione delle attività economiche dalla parrocchia di Cecina, la destinazione dell'ex Metropolis.
"Comincio con i segnali di speranza. L'amministrazione comunale ha recepito le nostre proposte e a breve sarà operativo il bando da 100.000 euro, dedicato alle imprese più sofferenti. Duecento aziende riceveranno quindi 500 € ciascuna, con modalità che saranno rese note a breve. Non una misura risolutiva del disastro economico in corso, ma certamente un aiuto concreto e un segnale da parte del nostro Comune. Da parte nostra abbiamo presentato all'amministrazione proposte specifiche volte alla razionalità e imparzialità dell'assegnazione".

"Siamo poi molto toccati dalla disponibilità mostrata da don Marco verso una categoria economica tra le più martoriate. Sul fondo di 30.000 euro della parrocchia di Cecina Confcommercio vuol dire solo: grazie, ci sentiamo meno soli".

Infine la presidente Giannoni tocca un tema spinoso, quello della destinazione d'uso dell'ex Metropolis che sembra dover diventare un centro di raccolta rifiuti. "Si tratta - sottolinea Giannoni - di un edificio che si trova in mezzo all'abitato di Marina di Cecina, non certo in periferia. Ci aspettiamo che ogni scelta che vada a cozzare con l'attrattiva turistica del territorio debba essere discusso preventivamente con le associazioni. Abbiamo già chiesto un incontro chiarificatore insieme alla Confesercenti in modo da capire la destinazione d'uso di questo edificio".

 

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Dopo l'annullamento della Determina del Comune di Piombino che avviava l'istruttoria per l’estensione della durata di alcune concessioni.

PIOMBINO. CONFCOMMERCIO INCONTRA FERRETTI: "LE IMPRESE DEVONO LAVORARE"

Il sindaco di Piombino ha ricevuto una delegazione della SIB Confcommercio provinciale e regionale rappresentata dalla presidente regionale dei balneari Stefania Frandi, dal presidente provinciale SIB Alberto Nencetti, dal direttore provinciale Confcommercio Federico Pieragnoli e dal responsabile di area Gabriele Bilanceri.
Tema dell'incontro è stata la sentenza con cui il Tar di Firenze ha accolto il ricorso presentato dall'Antitrust contro le proroghe delle concessioni demaniali al 2033.

"Un provvedimento - ricorda Nencetti - che ha lasciato tutti interdetti visto che per l'applicazione della Bolkestein dovrebbe essere accertata la limitatezza della risorsa, mentre il Comune di Piombino ha ancora i 4/5 del litorale liberi e disponibili per la balneazione. Abbiamo parlato con il sindaco avendo al nostro fianco la presidente regionale SIB Stefania Frandi, che con il SIB nazionale ci sta aiutando nella problematica specifica di Piombino. I nostri avvocati sono al lavoro per presentare ricorso al consiglio di stato, ma la soluzione definitiva sulle concessioni demaniali marittime e sulla loro durata potrà però arrivare solo con un intervento del Governo e del Parlamento".

"Questa stagione - rassicura Pieragnoli - gli stabilimenti balneari apriranno. E' però inaccettabile che a tutte le incertezze causate dalla pandemia si debbano sommare i timori per le concessioni, e per la salvaguardia dei posti lavoro. Il mare traina una parte cospicua dell'economia del territorio: ricettività, pubblici esercizi, servizi turistici, ristrutturazioni. Le imprese non possono aspettare".

 

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La campagna social della Confcommercio nazionale e le nostre richieste al governo

IL FUTURO NON SI CHIUDE

DUE OBIETTIVI PRIORITARI 

Francesca Marcucci ha preso carta e penna e ha scritto al Governo per chiedere un intervento deciso finalizzato all’accoglimento di poche ma indispensabili e fondamentali richieste. Nella consapevolezza dell’indisponibilità di risorse sufficienti a prevedere indennizzi adeguati alle ingenti perdite registrate negli ultimi dodici mesi la Confcommercio chiede di puntare su due diversi obiettivi:

 

1. DRASTICO ABBATTIMENTO DEI COSTI PER LE IMPRESE

Se non è possibile indennizzarle dei ricavi mancati, per legge e non certo per responsabilità a loro ascrivibili, che almeno si blocchino alcune voci di spesa quali l’imposizione fiscale, a tutti i livelli (locale e nazionale), gli oneri del lavoro (previdenziali e contributivi), utenze e servizi, mutui e oneri bancari, titoli di credito, affitti e locazioni. Nel dettaglio:

– Oneri del lavoro (previdenziali e contributivi): visto che la forza lavoro per le nostre imprese è fondamentale, visto che i bilanci hanno avuto un taglio drastico dei ricavi, visto il futuro sblocco dei licenziamenti, chiediamo una detassazione previdenziale e contributiva del costo del lavoro per almeno tre anni a fronte di un impregno della azienda a non licenziare il personale attualmente in forza.

– Moratorie: visto che le nostre aziende non stanno lavorando da oltre 12 mesi, visto che il provvedimento moratorie per mutui e finanziamenti scade il 30 Giugno p.v., chiediamo che tale provvedimento venga esteso almeno fino al 30 Giugno 2022. Questa iniziativa consentirebbe alle imprese da noi rappresentate di poter ripartire in sicurezza senza il pericolo di dover essere segnalate in centrale rischi, impedendo definitivamente alle stesse aziende ogni possibilità di accesso al credito futuro.

– Cancellazione della tassazione nazionale a carico delle imprese quali Canone RAI, SIAE, SCF ecc. che per adesso sono state solo posticipate e ridotte, ma che necessitano di un taglio totale per l'anno in corso. – Affitti e locazioni: è necessario trovare una soluzione per gli affitti e le locazioni in essere, attraverso il credito d'imposta in percentuale significativa, senza dover obbligare le imprese ad accordi tra le parti. Sarebbe poi necessario far approvare lo slittamento dell’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa a gennaio 2024 perché, allo stato attuale, se dovesse diventare operativo decreterebbe la fine di moltissime imprese.


2. IMMEDIATA RIPARTENZA DEL LAVORO

Nella convinzione che la vera, grande necessità per le nostre imprese sia ricominciare a lavorare, e che questo sia possibile solo mettendo in sicurezza la salute della gente, è necessario puntare su una campagna di vaccinazione massiccia, efficace e tempestiva, che consenta la copertura vaccinale del maggior numero di persone nel minor tempo possibile. I ritardi che si stanno scontando a questo proposito sono una penalizzazione pesantissima per la vita sociale del nostro Paese, ma anche e soprattutto per la salute della nostra economia.

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Come verificare i requisiti per accedere al fondo perduto

DECRETO SOSTEGNI

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'atteso (e deludente) "Decreto Sostegni" che predispone altre misure urgenti per l'economia italiana.
Tra gli interventi di maggiore interesse per i nostri comparti:

  • nuovo contributo a fondo perduto con differente modalità di determinazione; a scelta irrevocabile del contribuente, può acquisire anche la forma del credito d'imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione;
  • riduzione del 30% del canone Rai per l’anno 2021;
  • esonero dal pagamento della Tosap e della Cosap fino al 30 giugno 2021;
  • trattamenti di assegno ordinario e di cassa integrazione salariale in deroga per una durata massima di 28 settimane nel periodo tra il 1° aprile e il 31 dicembre 2021 senza alcun contributo addizionale;
  • blocco licenziamenti fino al 30 giugno 2021 e per i datori di lavoro che fruiscono degli ammortizzatori sociali emergenziali fino al 31 ottobre 2021;
  • indennità per i lavoratori stagionali del turismo e altre categorie che hanno cessato involontariamente il lavoro (intermittenti, stagionali non del turismo, partite iva, lavoratori dello spettacolo);
  • proroga delle misure a sostegno dei lavoratori in condizione di fragilità;
  • possibilità di rinnovare o prorogare, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta, i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, anche in assenza delle causali previste dal cosiddetto Decreto Dignità;
  • ulteriore Fondo da destinare anche alle attività di ristorazione operanti nei centri storici e per le imprese del settore dei matrimoni e degli eventi privati.

I clienti Centro Impresa On Line srl saranno contattati dai propri consulenti fiscali al fine di verificare e richiedere il contributo a fondo perduto;
Tutti i soci Confcommercio Livorno potranno comunque ricevere informazioni in merito al DL Sostegni ai seguenti numeri:
Maria Serra, 388/4705436
Mirko Papi, 329/1816998

 

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CONTROLLI SUI PROTOCOLLI ANTI COVID

Le Asl, i Carabinieri e l'Ispettorato del Lavoro stanno svolgendo controlli sull'osservanza delle regole anticontagio, soprattutto tra esercizi alimentari e pubblici esercizi. Il controlli sono indirizzati soprattutto a: gel, uso di mascherine, cartellonistica, capienza locali ecc. Viene inoltre richiesto il protocollo Covid allegato al DVR, che descrive le modalità di protezione del personale e della clientela. Questo protocollo è un documento obbligatorio per cui, se avete bisogno di consulenza, vi invitiamo a contattare il nostro tecnico di Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro Dario Tascione alla email d.tascione@confcommercio.li.it, o al numero 329.5415649 per un sopralluogo gratuito.

 

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CONFCOMMERCIO, MOBILITAZIONE PERMANENTE DELLE IMPRESE DEL TERZIARIO

Confcommercio Toscana ha deliberato lo stato di mobilitazione permanente in merito alla situazione delle imprese del terziario. A partire da oggi (lunedì 15 marzo 2021) l’associazione di categoria, che in Toscana rappresenta oltre 50mila imprese e professionisti dei settori commercio, turismo e servizi, riunisce il proprio consiglio regionale in via permanente per decidere di giorno in giorno, all’unanimità e con la massima tempestività, le azioni da intraprendere a sostegno del comparto, provato dalle difficoltà scaturite dalla crisi pandemica e dalle inefficienze nella sua gestione. La presidente della Confcommercio della Provincia di Livorno Francesca Marcucci, che aderisce come le altre associazioni regionali allo stato di mobilitazione, sottolinea che non si tratta di una protesta “contro qualcuno”, ma “per qualcosa”. “Vogliamo richiamare l’attenzione di Governo e istituzioni sul grave stato di prostrazione in cui versano gli imprenditori toscani del terziario, insieme ai colleghi del resto d’Italia, e sulle fortissime preoccupazioni in merito alle prospettive di vita delle loro aziende e al mantenimento degli attuali livelli occupazionali”. Su quest’ultimo punto in particolare, ovvero l’occupazione, Confcommercio Toscana ha intenzione di mettere in campo tutte le idee e strategie possibili per evitare che il comparto, formato in massima parte da micro e piccole imprese, possa perdere a causa della crisi da Covid19 quelle preziose risorse umane che fino ad oggi sono state la sua vera forza a livello competitivo. “Le nostre imprese vivono di un delicatissimo equilibrio economico tra entrate e uscite, costi e ricavi. Senza questo equilibrio il lavoro dei nostri dipendenti non può essere garantito. Quando le aziende sono costrette a chiudere e a licenziare, il problema oltre che economico si fa sociale e assume dimensioni molto più gravi”. “I dipendenti oggi vivono nella totale incertezza – aggiunge il direttore provinciale Confcommercio Federico Pieragnoli - come gli imprenditori. Aspettiamo con terrore il giorno in cui cadrà il blocco dei licenziamenti perché saranno moltissime, troppe, le imprese de terziario incapaci da sole di mantenere gli stessi livelli occupazionali, a fronte della enorme riduzione degli affari in atto ormai da un anno e a costi pressoché invariati, senza interventi decisivi che ci abbiano aiutati a ridimensionare le uscite parametrandole alle entrate. Nel terziario toscano un dipendente su cinque rischia di perdere il posto, la politica deve reagire”.

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Centinaia in piazza Grande

#SALVIAMOLEIMPRESE MOBILITAZIONE DEL TERZIARIO PROVINCIALE IN PIAZZA GRANDE A LIVORNO

A un anno dall'esplosione della pandemia da COVID in Italia il terziario gli imprenditori di Confcommercio e Confesercenti di tutta la regione sono scesi in piazza uniti in tutti i capoluoghi i provincia.
Per il nostro territorio l'appuntamento era a Livorno in piazza Grande: tre lunghe file ordinate di imprenditori e collaboratori hanno esposto in completo silenzio dei cartelli che chiedono alla politica attenzione e misure concrete in aiuto delle categorie più colpite.

Ristoranti, pubblici esercizi, hotel, palestre, guide turistiche, stabilimenti balneari, locali da ballo e intrattenimento ma anche negozi, agenti, professionisti. Tutte le categorie del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni erano rappresentate nella catena umana che si snodava sulla piazza, osservando non solo le misure di distanziamento ma anche un assordante e doloroso silenzio.

"Le associazioni di categoria e gli imprenditori del terziario sono stati i primi a credere nell’opportunità di misure drastiche che potessero fermare l'epidemia" afferma la presidente provinciale Confcommercio Francesca Marcucci. "Abbiamo accettato con grande senso di responsabilità tutte le misure di sicurezza imposte dal Governo, e abbiamo investito tempo e denaro nella formazione degli addetti, nella sanificazione e protezione, nell'adeguamento degli spazi. Ma i nostri sforzi e il nostro senso di responsabilità non ha fermato la pandemia, il piano vaccinale va avanti troppo lentamente, così stiamo attaccati alle esili zattere di salvataggio di fidi bancari e ristori arrivati da Governo e Regione, troppo poco per avere ancora fiducia in un lieto fine. Per questo le imprese si mobilitano: per far capire che dietro alle partite iva ci sono persone, famiglie, dipendenti che rischiano grosso".

Continua la presidente provinciale Confesercenti Maristella Calgaro: "Siamo pronti ad adottare altri protocolli, a cambiare ancora, ma non possiamo rinunciare alla dignità del lavoro. Siamo convinti che salute e lavoro possano convivere. Siamo fortemente preoccupati non solo per il futuro delle nostre imprese, ma anche per quello dell’occupazione, soprattutto alla luce dell’eventuale sblocco al divieto dei licenziamenti. Distruggere l’economia nel nostro Paese significa distruggere anche il diritto al lavoro e alla salute".

I direttori di Confcommercio e Confesercenti, rispettivamente Federico Pieragnoli e Alessandro Ciapini, sintetizzano così le richieste urgenti a sostegno delle imprese di commercio, servizi e turismo:

  • ristori immediati parametrati sulla perdita di fatturato;
  • riapertura in sicurezza di tutte le attività chiuse;
  • moratoria fiscale per gli anni 2020-2021;
  • proroga della cassa integrazione e della moratoria dei mutui e finanziamenti fino al 31 dicembre 2021;
  • rimodulazione delle locazioni commerciali e blocco degli sfratti;
  • taglio del cuneo fiscale che grava sulle imprese;
  • creazione di un piano “ripartenza” per il terziario;
  • vaccinazione immediata di imprenditori e addetti del terziario;
  • pagamento immediato di tutti i bonus ristori e indennizzi sospesi;
  • passaporto sanitario europeo per spostamenti Ue.